Danze e filtri d’amore nel vortice di Marrakech
Testo e disegni
Di Maya Di Giulio
dalla rivista GENIODONNA novembre 2009
Sono nel cuore di Marrakech, nella piazza Jeemaa el Fna,
e come sempre mi meraviglio per lo spettacolo che mi si presenta davanti. Qui,
come in una eterna festa, ogni sera i saltimbanchi compiono sorprendenti
acrobazie, gli incantatori di serpenti maneggiano con perizia cobra sinuosi
tra danzatori travestiti da odalische e venditori d’acqua, mentre musici,
cantastorie, ballerini e maghi invitano i passanti a soffermarsi.
È una piazza che diventa teatro, la sua vitalità è
incontenibile e mi trascina in un vortice di emozioni. Non ci sono solo
turisti di passaggio: le esibizioni sono soprattutto per quelli che vivono
qui, che si lasciano coinvolgere con entusiasmo da qualsiasi richiamo. Osservo
lo spettacolo dall’alto del terrazzo del Café de France, sorseggiando un profumato
tè alla menta, tra decine di turisti armati di giganteschi teleobbiettivi,
pronti a carpire i segreti della piazza.
Decido che è l’ora di andare a immergermi nella bolgia, tra
gli aromi e i fumi densi provenienti dai banchetti che ogni sera spuntano come
funghi nel centro del piazzale e che lo trasformano in una enorme tavola
imbandita. Un ragazzino dalla pelle scura tenta di mettermi sulla spalla la
scimmietta che tiene legata a una lunga catenella. Potrei farmi fare una foto
con la vivace bestiolina, ma la scrollo di dosso con un gesto rapido; non amo
le scimmie, anzi, le detesto, per un incontro troppo ravvicinato avuto molti
anni fa in Indonesia con un esemplare di tutto rispetto…
Il mio sguardo vaga curioso come sempre, senza sapere dove
fermarsi di preciso tra le tante attrazioni. Un vecchio dalla lunga barba
bianca e dal curioso copricapo con una finta colomba in testa richiama la mia
attenzione. Il suo sguardo è profondo e magnetico, il sorriso accattivante.
La sua merce promette cose strabilianti: vende oggetti ed erbe magiche! Stesi
su un tappeto per terra barattoli e cestini colmi di strani amuleti
solleticano la mia curiosità: ci sono piume e uova di struzzo, ali di corvo tra
camaleonti rinsecchiti e grigi, potentissimi talismani contro gli spiriti
molesti; filtri d’amore sotto forma di erbe magiche, corallo grezzo che funge
da portafortuna oltre che da rimedio infallibile contro le affezioni polmonari
se polverizzato e disciolto nell’aceto, e ancora carbone vischioso, ambra
grezza, grasso di struzzo, gomma arabica. “Per ogni problema c’è un rimedio”,
mi suggerisce il venditore in un italiano incerto. Penso divertita che potrei
approfittare di un buon filtro d’amore, in fondo la felicità che ti garantisce
costa solo tre euro! Ochob el Hob, erba d’amore: lasciare in infusione
in acqua bollente per cinque minuti con zucchero e berla insieme all’amato,
che si innamorerà perdutamente di te! Semplice, no? Ho anche le istruzioni in
arabo.
Soddisfatta del mio acquisto e divertita all’idea di
sperimentarla quanto prima in Italia su una certa persona, mi avvicino a un
gruppetto di donne sedute su traballanti panchetti che, con estrema perizia,
decorano con l’henné le mani non solo delle turiste. Indossano la loro djellaba
colorata, ridono e ammiccano con lo sguardo.
La musica un po’ ossessiva di suonatori Gnaoua mi avvolge e
mi penetra nella testa. Mi viene voglia di muovermi, ballare, seguire con il
movimento del corpo e delle mani il ritmo incalzante. Il suono metallico dei
tamburelli accompagna le mie movenze sempre più veloci, mi faccio trascinare
come fossi dentro a un vortice. Mi fondo con la piazza, le appartengo, non
vorrei più andare via.
Non solo disegni, ma anche appunti di emozioni in viaggio!
Per imparare a fare tutto questo, c'è un viaggio apposta! Il MARRAKECH PER ARTISTI dal 12 al 19 agosto 2012